Il valore del viaggio
Ogni viaggio è anche un’esperienza dello spirito. In particolare il pellegrinaggio alle reliquie dei santi, fin dal medioevo intende attivarne la forza spirituale per ottenere protezione, guarigione, salvezza. Così i santi, come Santiago – San Jacopo salvano il viaggiatore anche durante il cammino prima o dopo l’arrivo, rimediando alle violenze degli uomini e alle loro cattiverie. Su questa terra, ricordava non a caso San Pietro, siamo tutti “stranieri e pellegrini” (1Pietro 2,11) in lotta con le forze del mondo e gli istinti della carne. Riconoscersi pellegrini significa dunque sentirsi con un piedi, anzi, con tutti e due, già lanciati verso l’orizzonte di Dio. Il pellegrinaggio e il viaggio incontro a un santo è segno di salvezza.
Un cammino spirituale
Per vivere in profondità l’Anno Santo Iacobeo, nella sua lettera pastorale il vescovo propone a tutti «un “cammino” interiore che ognuno può compiere, anche restando a casa, anche nel caso di lockdown prolungati», ma anche da compiere «venendo personalmente in pellegrinaggio per venerare la reliquia di San Giacomo, passando per la porta Santa, personalmente o con la propria parrocchia o in piccoli gruppi.
Un cammino interiore che, alla scuola dell’apostolo Sant’Jacopo ci faccia “pregare, ripensare e continuare ad amare”». «Il cammino che vi propongo in quest’anno giubilare – afferma il vescovo – serve proprio a questo: a verificare su che cosa poggia la nostra vita e quella delle nostre comunità e se il fondamento è davvero il Signore Gesù, per ripartire, rinnovati, per la realizzazione del Regno di Dio».
Le tappe del cammino
«Facciamo un po’ in silenzio. Prendiamoci del tempo, troviamolo, per riflettere un po’ e pregare. Per riflettere sul cammino della nostra vita, ripen-sando all’amore di Dio che ci ha voluti e chiamati per una missione.
Domandiamoci: cosa cerco, cosa voglio, dove intendo andare nella mia vita?»
«Che cosa è l’essenziale che non può mai mancare nella nostra vita?»
«In questa tappa del cammino ci domandiamo: abbiamo coscienza della presenza degli altri nella nostra vita? E quanto contano questi altri?»
«In questa tappa decisiva del cammino che stiamo compiendo, dobbiamo fare pace con le nostre stanchezze e con le difficoltà. Dobbiamo fare pace nel senso che dobbiamo considerarle la normalità del cammino. Perché ci può essere forse un cammino senza fatica?»
«Forse è il momento per valutare quale sia il nostro atteggiamento verso il creato e quale sia la nostra responsabilità. Sappiamo custodire la nostra casa comune?»
«Diamo spazio al risposo interiore nella nostra vita? Ci dobbiamo chiedere se ci sono momenti di ricarica spirituale; se diamo spazio alla preghiera, alla meditazione, nell’ascolto attento delle Sacre scritture che sono parola di Dio».
«Afferrati da Cristo e rinati con lui a vita nuova, sceglieremo con convinzione di servire i nostri fratelli e le nostre sorelle nell’amore, lavorando per un mondo migliore, più giusto e pacifico. Ma tutto questo, è davvero importante per noi, per me?»